Arte e non Design, Casahomewear sceglie i giovani dell’Accademia di Belle Arti Carrara per la sua nuova collezione
Completi letto, copripiumini, copriletti, trapunte in raso di puro cotone ispirate alle opere realizzate dai giovani artisti vincitori del concorso
LETTO AD ARTE
Casahomewear sostiene i giovani talenti presentando la capsule collection, in edizione limitata – Letto ad Arte – nata dal concorso omonimo proposto ai giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara di Bergamo, invitati a pensare al tema “letto” creando un’opera in piena libertà, senza preclusioni di tecnica e modalità espressiva.
Benedetta Micale, Chiara Gualtieri, Elisa Rossoni, Nicole Russo e Nicola Zanni sono i giovani talenti che hanno interpretato la collezione “Letto ad Arte” presentata da Casahomewear con le loro opere vincitrici del concorso. Cinque giovani talenti che hanno saputo rappresentare il luogo del sonno, del sogno, dell’amore, della gioia e della solitudine con particolare maestria, in emozioni evocative artistiche poi declinate in una collezione di biancheria letto, ricca di fascino ed originalità, con prodotti non solo esclusivamente funzionali ma anche con la volontà di attivare i pensieri, le emozioni, le sensazioni di ciascuno nello spirito mosso da ogni singolo artista.
“I giovani talenti sono sempre stati al centro della nostra attenzione – dichiara Lara Corna, responsabile Ricerca e Sviluppo di CASAhomewear – e sono veramente soddisfatta della collaborazione che abbiamo sviluppato in perfetta sinergia con i giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara di Bergamo. E’ nostro desiderio supportare i giovani artisti nella loro piena libertà espressiva e portare un pubblico giovane a confrontarsi e coltivare il proprio talento. Inoltre, – continua Lara Corna – abbiamo voluto devolvere parte dell’incasso della vendita della collezione Letto ad Arte agli artisti stessi e alla promozione di altri concorsi futuri.”
Da qui sono nate lenzuola, federe, trapunte, copripiumini, vere opere d’arte, in raso di puro cotone Made in Italy. Soffici dipinti ricchi di fascino ed originalità che elevano i tessuti da semplici elementi funzionali a punti focali per la camera da letto, per stimolare i pensieri, le emozioni, le sensazioni di ciascuno nello spirito mosso da ogni singolo artista.
Le riproduzioni artistiche dei giovani artisti sono state realizzate con un sistema digitale ad alta definizione e coloranti reattivi, a garanzia di un prodotto di alta qualità e di una maggior brillantezza e con finiture artigianali di alta qualità.
CASAhomewear è garanzia di qualità: i prodotti sono Made in Italy, innovativi e sicuri, i coloranti eco compatibili certificati, i prodotti 100% in fibre naturali con proposte anche in cotone biologico certificato provenienti da coltivazioni sostenibili, ecologiche ed etiche ed altre con un’attenzione particolare alla compatibilità ecologica con filati sintetici riciclati.
I profili e il percorso creativo che ha portato a realizzare le opere dei 5 giovani artisti vincitori del concorso:
- Benedetta Micale ha studiato prima al Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza, dove ha vissuto l’esperienza d’arte terapia al centro per malati d’alzeheimer “Le Querce”, progettando con la classe l’ambientazione e parte dell’arredamento del centro. Usa le sue opere per parlare anche di temi sociali e ha un passato di esperienze di lavorazioni artigianali. Torna in Italia per studiare presso l’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo e collaborare con la fondazione FAI. E nel 2018 iniziano le numerose mostre collettive sul territorio bergamasco. Riflettendo sul tema del letto, Benedetta si focalizza il momento più significativo: il sogno. L’idea è quella di continuare un sogno non finito. Sembra di sognare ore ed ore, navigando in scenari ed avventure di ogni genere, alcune volte si vive l’inimmaginabile al-tre volte si rivive il quotidiano in modo così attendibile che non si sa poi discernere il vero dal reale. Quando si sogna si entra in un mondo parallelo, in cui gli eventi si susseguono inaspettatamente, spesso ci sembrano senza senso, incognite così ingarbugliate e difficili da districare. Ma il cervello semplicemente cerca di ordinare ricordi, eventi ed emozioni che ha vissuto in momenti diversi in un unico insieme. Ecco perché l’opera viene intitolata {U}. Così la base di tela bianca a forma circolare viene macchiata di china blu per rimandare al mare ed al cielo, simboli di fluidità e vita. Attraverso la tecnica del ricamo è stato cucito un filo di cotone arancione che forma tanti piccoli “trattini” che si muovono nello spazio spontaneamente, seguendo però la logica ordinatrice delle chiazze blu.
- Chiara Gualtieri, dopo aver conseguito il diploma di maturità artistica presso il Liceo Artistico A. Frattini di Varese, attualmente frequenta il terzo anno dell’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo. Ha partecipato alle mostre tenute nei mesi di febbraio e Giugno dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo nel 2018-19. Autrice dell’opera Legami: i frammenti di tessuto si sono uniti, il filo rosso li ha legati tra loro. Una coperta, avvolge, ci tiene al caldo, ci protegge dai mostri nascosti sotto al letto. E’ un intreccio di segni, una sorta di diario, in cui le immagini si sovrappongono alle scritte, ai colori sottostanti. Qui il ricamo viene sostituito dal disegno, dal segno che crea, nasconde e racconta. I tessuti sono stati cuciti a macchina con del filo rosso per creare una coperta-tela, uno spazio di unione. I disegni a penna nera ripercorrono in maniera libera la coperta, non c’è una direzione prestabilita, il segno si muove liberamente sulla tela andando a riempire gli spazi, una sorta di arazzo, una tela racconta storie.
- Elisa Rossoni, studia attualmente all’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo, dopo aver frequentato il liceo artistico Bruno Munari di Crema. Nel 2014 ha realizzato “La ragazza con l’impianto cocleare”, disegno a pastello su foglio, che ha presentato al medico chirurgo Sandro Burdo che l’ha operata. Il Dottor Burdo ha accolto il lavoro e il comitato scientifico dell’associazione italiana di “Free Sound” ha inviato l’opera, in edizione limitata, come dono, alle persone e alle associazioni impegnate, in Europa e nel mondo, nella lotta contro la sordità. Ha partecipato a numerosi concorsi ed espone a mostre collettive a Crema, a Bergamo e alla Biennale dei giovani di Monza. L’opera Il Sogno della Natura presenta un lenzuolo che riprende la forma del ceppo. L’esterno è ricoperto da uno strato di corteccia: è ciò che della natura appare, che si mostra. E ciò che si mostra è frantumato, ha perso la sua unità e pare non sapere più né dare forma né proteggere adeguatamente un corpo, internamente dissoltosi. La luce è l’energia del sogno, di cui il lenzuolo è metafora, che può divenire progetto e ridare corpo, forma e anima a ciò che sembra perduto, in un ritrovato e rinnovato patto tra uomo e natura.
- Nicole Russo è attualmente iscritta al secondo anno di presso l’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo. Ha partecipato ad esposizioni di ampio respiro come la Biennale dei Giovani Artisti di Monza con progetto collettivo e alla doppia personale “Tramagli” del Museo Civico di Crema. Ha esposto in diverse mostre collettive a Bergamo. Dove nascono i sogni è il nome della parure perché da sempre i sogni accompagnano l’immaginazione umana. Qualcosa di estremamente complesso e affascinante da essere oggetto di interrogativi sin dall’antichità. Esiodo indica infatti, che i sogni erano figli della Notte, e poco dopo, l’idea di una divinità specifica generatrice di sogni chiamata Morfeo, fu attribuita ad Ovidio, che nelle sue Metamorfosi diede un nome ai tre figli di Ipno e Notte: Morfeo, Fobetore e Fantaso. Di queste, Morfeo è riconosciuto come Dio del sonno e dei sogni. Quale luogo migliore per sognare se non il letto?
- Nicola Zanni, ha conseguito il diploma di maturità presso il Liceo Artistico Decio Celeri di Lovere e successivamente il diploma in Pittura presso l’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo. Ora ha intrapreso la specialistica presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Ha esposto presso GAMeC di e in altre mostre collettive. Lete è il nome dell’opera nata dal risultato di una ricerca etimologica fasulla data da un presupposto sbagliato, ossia che tale parola condividesse la stessa radice con Letto e Letargo, oltre che ad essere il fiume dell’oblio nella mitologia grecoromana citato da Dante nel Purgatorio che ne specifica l’azione purificatrice delle anime ascendenti facendo loro dimenticare le colpe. L’oblio è ciò a cui il sonno profondo e prolungato dell’essere umano può portare, dimenticanza e perdizione sono il totale distacco dalla rappresentazione reale della società.
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