Bonus edilizi, CNA Lombardia: “La certificazione SOA obbligatoria oltre la soglia dei 516mila euro è l’ennesimo ostacolo che frena la ripresa economica”
Anche in Lombardia famiglie, imprese e istituti di credito scoraggiati dai continui cambi di rotta delle regole fiscali
CNA Lombardia esprime un duro giudizio sull’emendamento, approvato in seno alla discussione del DL Ucraina, che introduce l’obbligo della certificazione SOA, a partire dal primo gennaio 2023, per lavori di importi superiori a 516 mila euro, quale precondizione per l’accesso ai bonus fiscali in edilizia.
“E’ l’ennesima barriera, un ulteriore ostacolo, un’altra difficoltà sul sentiero, davvero accidentato, quasi impossibile, di quella che era stata concepita come una politica di rilancio e di riqualificazione del settore casa per innescare la ripresa di un’economia messa a durissima prova dalla pandemia. Abbiamo documentato per tempo, già nell’autunno 2021, quanto e come i bonus fiscali in edilizia stessero contribuendo a trasformare il rimbalzo post-lock down in una vera e propria ripresa. Ma per non buttare alle ortiche il tanto, tantissimo lavoro fatto a livello sia normativo sia di pianificazione imprenditoriale, sarebbe servita solo un po’ di coerenza. Invece con quest’ultima modifica arriviamo in pratica a mettere fuori gioco 8 imprese su 10, la maggior parte dei piccoli operatori che stanno rimboccando le maniche.” afferma il Presidente di CNA Lombardia, Giovanni Bozzini.
Proseguendo nell’amara riflessione, il Presidente Bozzini commenta: “E’ stata invece una vera e propria commedia degli errori, un’interpretazione molto raffinata su come prendere una cosa che funziona e gettarla giù dalla finestra: dal decreto anti-frodi di metà novembre alle incertezze della Finanziaria sul tema, passando dallo stop and go del divieto, poi rientrato, di doppia cessione del credito nel Decreto Sostegni – Ter a fine gennaio, fino a quest’ultima, sorprendente decisione del Parlamento, che corona una settimana in cui anche il Presidente Draghi aveva raffreddato gli animi degli interlocutori europei e degli operatori italiani su una politica che il Governo dice di disapprovare ma che è stata confermata legislativamente da questa maggioranza parlamentare.”
CNA Lombardia è fermamente convinta che il vero problema non risieda nella percentuale di incentivazione e nell’intensità di aiuto, che possono essere anche ridotte per rispondere ad un bisogno di maggiore compatibilità con i conti pubblici nel breve termine. “Il tema resta” aggiunge il Segretario Regionale di CNA, Stefano Binda “quello di una stabilità dell’impianto normativo: nessuno investe se non è tranquillo a proposito del contesto delle regole. Famiglie, imprese, istituti di credito continuano a scoraggiarsi su un terreno delicato come quello fiscale e ad “alzare il piede dall’acceleratore” perché non si fidano più di un decisore pubblico incerto su un capitolo cruciale per tornare a crescere dopo le tempeste degli ultimi anni.”
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