Lombardia, avvisaglie di crisi per il settore della meccanica In un anno aumentate del 24% le richieste di cassa integrazione

Secondo dati acquisiti da CNA Lombardia, quasi 1000 imprese in più in un anno hanno chiesto la cassa integrazione, per un totale di circa 6500 dipendenti in più.
Anche per il settore pelli-calzature la situazione è seria: +82%

Il settore della meccanica registra avvisaglie di crisi estremamente preoccupanti in Lombardia. Nel confronto tra il periodo gennaio-agosto 2023 e gennaio-agosto 2024 le rendicontazioni di cassa integrazione nel settore della meccanica tra gli artigiani sono aumentate del 24%: a tal punto che le imprese che hanno fatto la richiesta sono passate in un anno da 1.927 a 2.918, mentre i dipendenti da 10.732 a 17.354. Questo il quadro che emerge dai dati acquisiti da CNA Lombardia, che negli ultimi giorni ricevendo segnali di crisi da parte delle imprese del settore meccanico, ha iniziato a denunciare questa potenziale emergenza sui principali tavoli istituzionali regionali.

Situazione seria anche per il settore pelli-calzature, dove tra gennaio-agosto 2023 e gennaio-agosto 2024 si è assistito a un aumento delle rendicontazioni di cassa integrazione pari all’82%: in particolare le imprese che hanno fatto la richiesta sono passate in un anno da 108 a 249, mentre i dipendenti da 549 a 1.206.

“Alcuni nostri territori iniziano a ricevere telefonate e segnali di forte preoccupazione – afferma Giovanni Bozzini, presidente di CNA Lombardia -. Gli ordinativi nel settore per alcune imprese sono molto in calo e i giorni di lavoro assicurato dalle commesse sono in forte diminuzione.”

Il contesto non aiuta, visto che guerre e colli di bottiglia nei flussi commerciali ed economici su troppi fronti contemporaneamente generano troppi stop and go negli ultimi mesispiega Stefano Binda, segretario di CNA Lombardia -. La situazione di impasse della Germania genera una vera e propria battuta d’arresto per molte imprese della fornitura e della subfornitura. L’automotive è uno degli epicentri di questa situazione critica e tutti i fornitori in filiera se ne stanno rendendo conto.”

“Si tratta di un indizio, ma dobbiamo iniziare a preoccuparci – sottolinea Maurizio Negrini, responsabile delle relazioni sindacali e delle politiche del lavoro di CNA Lombardia -. Altre regioni stanno subendo la crisi in maniera più eclatante e i settori maggiormente esposti risultano essere il metalmeccanico, pelli calzaturiero e tessile abbigliamento. Il sistema bilaterale dell’artigianato conferma comunque la sua efficienza, continuando a garantire l’erogazione dei contributi ai lavoratori entro un breve periodo dall’invio della rendicontazione delle giornate non lavorate.”   

In linea generale, però in Lombardia tutte le imprese artigiane stanno attraversando un momento delicato, tanto che sempre nel periodo gennaio-agosto 2023 e gennaio-agosto 2024, le aziende che hanno chiesto la cassa integrazione sono passate da 3.516 a 5.729, mentre i dipendenti da 18.848 a 33.398

“Abbiamo chiesto ai nostri uffici di controllare i dati sulle casse integrazioni del settore artigiano e i dati dicono che la febbre sta salendo – dice Bozzini -. Tra gennaio-agosto 2023 e gennaio-agosto 2024 in Lombardia complessivamente la richiesta di assegni ordinari di integrazione del reddito tra le imprese applicanti il contratto collettivo artigiano è salita del 39% sul piano delle ore rendicontate.”

Ufficio stampa CNA Lombardia

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