Parte in Cromology, il progetto pilota, con il Comune di Lucca ed esperti antropologi – Migranti: formazione in Azienda e referenze per trovare occupazione in Europa e nei paesi di origine

L’obiettivo è avere un modello di accoglienza e integrazione efficace da prendere ad esempio anche in altre città

Formazione in Azienda per imparare un “mestiere”, realizzare esperienze di formazione, valorizzare le competenze dei migranti e realizzare esperienze di formazione per fornire un attestato, o meglio un “patentino”, da spendere nella ricerca di un’occupazione in Italia, in Europa ma anche nei paesi di origine.

Questo in sintesi il progetto dedicato ai migranti che partirà il 5 aprile in Cromology, azienda leader nel settore dei prodotti vernicianti, e vede la collaborazione del Comune di Lucca, degli antropologi del Centro Ricerche Etnoantropologiche e delle associazioni Odissea, Giovani e Comunità, Cooperativa La Salute, Gvai, Arci, Ceis, Partecipazione e Sviluppo.

Si tratta di un “esperimento pilota” che coinvolgerà, su base volontaria, 10 migranti richiedenti asilo e che permetterà agli antropologi del Centro Ricerche Etnoantropologiche di individuare eventuali criticità e problemi legati a questo tipo di soluzioni.

“L’idea della micro-formazione nasce con due obiettivi: innanzitutto dare opportunità concrete ai richiedenti protezione internazionale di acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro e di investire il proprio tempo in attività che diano senso all’attesa” commenta Fabio Malfatti del Centro RicercheEtnoAntropologiche. “In secondo luogo, questo è il compito specifico degli antropologi, verrà raccolta la storia professionale dei migranti e ‘tradotta’ affinché sia comprensibile, in termini di abilità e conoscenze, per il nostro mercato del lavoro. Non dimentichiamo che la maggior parte di loro parla correntemente due o tre lingue ed ha svolto attività lavorative o percorsi di studio nel paese di origine. Insomma, creare una specie di ‘passaporto’ delle competenze, esperienze e abilità e mettere a punto un modello sostenibile di integrazione da replicare in altre realtà dentro e fuori il nostro territorio.”

“Cromology è da sempre in prima linea in questo genere di attività – commenta Enrico Galardini, Training Center Manager di Cromology Italia – ma questa è la prima volta che i migranti entrano direttamente nella nostra azienda e nel nostro centro di formazione CromoCampus a Porcari e possono apprendere quello che è il “ciclo” del lavoro edilizio e una serie di termini tecnici utili in questo tipo di interventi”

Al termine della prima fase di apprendimento, che si concentrerà in due giornate di formazione, il gruppo dei migranti passerà alla seconda fase, quella operativa di intervento diretto sul territorio, concentrandosi in particolare sugli arredi del Parco Fluviale e delle Mura del Comune di Lucca. In questo modo si intende completare il percorso formativo e delle referenze, per aumentare la possibilità che le competenze acquisite vengano riconosciute.

“Insieme alle associazioni locali – dichiara l’assessore del Comune di Lucca Antonio Sichi – abbiamo già attivato tutta una serie di progetti nelle frazioni e sulla via Francigena, che vedono diversi giovani richiedenti asilo ospiti della nostra città impegnati in attività di pubblica utilità su base volontaria. Con questa nuova iniziativa, che si concentrerà sulla sistemazione degli arredi del Parco Fluviale e delle Mura, grazie alla disponibilità incontrata da parte di Cromology avremo a disposizione non solo i materiali utili agli interventi, ma saremo in grado di insegnare a questi giovani come fare ciò che andranno a fare materialmente sul territorio”.

Il progetto è su base interamente volontaria e non è previsto nessun compenso per il lavoro che i migranti faranno; la copertura assicurativa è garantita dalla Regione Toscana, in base alla delibera n.678 del 25 maggio 2015.

Il comunicato

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